(English) Plaque devoted to Massimo D'Antona labour law professor at Sapienza University of Rome, and consultant for the Department of Work, killed by Red Brigades the 20 May 1999. D'Antona was born in Rome 11 April 1948, during his life teached at universities of Napoli, Catania and Rome, and was Chief Executive Officer of, ENAV, Ente Nazionale per l'Assistenza al Volo, (National Board for Air traffic control).
He was killed by Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce, later involved in Marco Biagi assasination. Soon after the murder was retrieved the claim, articulated in fourteen sheets, like the claims used in seventies.
The D'Antona assasination, was the first act of Brigate Rosse after eleven years of inactivity, since Roberto Ruffili assasination. Three years later, the same cell, killed another jurist and expert of labour law, Marco Biagi. In 2003, during a normal railway police control, Galesi and Desdemona Lioce reacted again three police constable. In shooting followed remained killed police constable Emanuele Petri and Galesi.
Nadia Desdemona Lioce was condamned to life sentence by Corte d'Assise in 2005.
The plaque was placed in 2000, assasination first anniversary in the place of killing: Via Salaria, in front N°121, on the side of Villa Albani boundary wall. The simple plaque already presents the first signs of fading. The plaque inscription is completed with a quote from Horace non omnis moriar, literally I shall not entirely, Odes, III, 30,6.
An anonymous hand had added later, with three stripes of adhesive tape, the writing "honest man" "killed" "by the Red Brigades".
Here a translation of the plaque inscription:
He was killed by Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce, later involved in Marco Biagi assasination. Soon after the murder was retrieved the claim, articulated in fourteen sheets, like the claims used in seventies.
The D'Antona assasination, was the first act of Brigate Rosse after eleven years of inactivity, since Roberto Ruffili assasination. Three years later, the same cell, killed another jurist and expert of labour law, Marco Biagi. In 2003, during a normal railway police control, Galesi and Desdemona Lioce reacted again three police constable. In shooting followed remained killed police constable Emanuele Petri and Galesi.
Nadia Desdemona Lioce was condamned to life sentence by Corte d'Assise in 2005.
The plaque was placed in 2000, assasination first anniversary in the place of killing: Via Salaria, in front N°121, on the side of Villa Albani boundary wall. The simple plaque already presents the first signs of fading. The plaque inscription is completed with a quote from Horace non omnis moriar, literally I shall not entirely, Odes, III, 30,6.
An anonymous hand had added later, with three stripes of adhesive tape, the writing "honest man" "killed" "by the Red Brigades".
Here a translation of the plaque inscription:
IN THIS PLACE
IN THE NEIGHBOURHOOD OF HIS RESIDENCE
THE PROFESSOR MASSIMO D'ANTONA
ILLUSTRIOUS SCHOLAR OF LABOUR LAW
WAS ASSASINATED
BY TERRORIST HAND
IN THE FIRST ANNIVERSARY
OF THE TRAGIC EVENT
THE MUNICIPALITY OF ROME
PLACED FOR MEMORY AND MONITION
I SHALL NOT ENTIRELY DIE
1999 - 20 MAY - 2000
-
IN THE NEIGHBOURHOOD OF HIS RESIDENCE
THE PROFESSOR MASSIMO D'ANTONA
ILLUSTRIOUS SCHOLAR OF LABOUR LAW
WAS ASSASINATED
BY TERRORIST HAND
IN THE FIRST ANNIVERSARY
OF THE TRAGIC EVENT
THE MUNICIPALITY OF ROME
PLACED FOR MEMORY AND MONITION
I SHALL NOT ENTIRELY DIE
1999 - 20 MAY - 2000
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(Italiano) Targa in memoria di
Targa in memoria di Massimo D'Antona, professore di diritto del lavoro presso l'Università Sapienza di Roma, e consulente al Ministero del Lavoro, ucciso dalle Brigate Rosse il 20 maggio 1999.
D'Antona era nato a Roma l'11 aprile 1948, e durante la sua vita aveva insegnato presso le università di Napoli, Catania e Roma, ed era stato amministratore delegato dell'ENAV, Ente Nazionale per l'Assistenza al Volo. Fu ucciso da Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce, succesivamente coninvolti nell'omicidio di Marco Biagi. Poco dopo l'omicidio venne fatta rinvenire la rivendicazione, composta da quattordici fogli, come quelle utilizzate negli anni'70.
L'omicidio D'Antona fu il primo atto delle Brigate Rosse dopo undici anni d'inattività, dall'omicidio di Roberto Ruffili. Tre anni dopo, la stessa cellula, assasinò un altro giuslavorista, Marco Biagi.
Nel 2003, durante un normale controllo della polizia ferroviaria, Galesi e Lioce reagirono contro i tre agenti di polizia. Nella sparatoria che seguì, rimasero uccisi l'agente Emanuele Petri e Galesi.
Nadia Desdemona Lioce fu condannata all'ergastolo dalla Corte d'Assise nel 2005.
La lapide fu posta nel 2000, al primo anniversario, e nel luogo, dell'omicidio: Via Salaria, di fronte al numero 121, sul muro di cinta di Villa Albania. La semplice targa presenta già i primi segni di scolorimento dell'iscrizione.
La targa si chiude con una citazione di Orazio non omnis moriar, che significa non morirò interamente, tratta dalle Odi, III, 30, 6. Una mano anonima ha in seguito aggiunto, con tre strisce di nastro adesivo, la scritta "Uomo onesto" "ucciso" "dalle brigate rosse".
D'Antona era nato a Roma l'11 aprile 1948, e durante la sua vita aveva insegnato presso le università di Napoli, Catania e Roma, ed era stato amministratore delegato dell'ENAV, Ente Nazionale per l'Assistenza al Volo. Fu ucciso da Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce, succesivamente coninvolti nell'omicidio di Marco Biagi. Poco dopo l'omicidio venne fatta rinvenire la rivendicazione, composta da quattordici fogli, come quelle utilizzate negli anni'70.
L'omicidio D'Antona fu il primo atto delle Brigate Rosse dopo undici anni d'inattività, dall'omicidio di Roberto Ruffili. Tre anni dopo, la stessa cellula, assasinò un altro giuslavorista, Marco Biagi.
Nel 2003, durante un normale controllo della polizia ferroviaria, Galesi e Lioce reagirono contro i tre agenti di polizia. Nella sparatoria che seguì, rimasero uccisi l'agente Emanuele Petri e Galesi.
Nadia Desdemona Lioce fu condannata all'ergastolo dalla Corte d'Assise nel 2005.
La lapide fu posta nel 2000, al primo anniversario, e nel luogo, dell'omicidio: Via Salaria, di fronte al numero 121, sul muro di cinta di Villa Albania. La semplice targa presenta già i primi segni di scolorimento dell'iscrizione.
La targa si chiude con una citazione di Orazio non omnis moriar, che significa non morirò interamente, tratta dalle Odi, III, 30, 6. Una mano anonima ha in seguito aggiunto, con tre strisce di nastro adesivo, la scritta "Uomo onesto" "ucciso" "dalle brigate rosse".
IN QUESTO LUOGO
NEI PRESSI DELLA SUA DIMORA
IL PROFESSOR MASSIMO D'ANTONA
INSIGNE STUDIOSO DI DIRITTO DEL LAVORO
VENNE ASSASSINATO
DA MANO TERRORISTA
NEL PRIMO ANNIVERSARIO DEL TRAGICO EVENTO
IL COMUNE DI ROMA
A RICORDO E MONITO POSE
NON OMNIS MORIAR
1999 - 20 MAGGIO - 2000
NEI PRESSI DELLA SUA DIMORA
IL PROFESSOR MASSIMO D'ANTONA
INSIGNE STUDIOSO DI DIRITTO DEL LAVORO
VENNE ASSASSINATO
DA MANO TERRORISTA
NEL PRIMO ANNIVERSARIO DEL TRAGICO EVENTO
IL COMUNE DI ROMA
A RICORDO E MONITO POSE
NON OMNIS MORIAR
1999 - 20 MAGGIO - 2000
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